MERCURINO ARBORIO DI GATTINARA

Mercurino Arborio di Gattinara, nato nel 1465 nella Città di Gattinara in Piemonte, è stato una figura storica di notevole rilievo nel XVI secolo. Egli è ricordato principalmente per la sua profonda influenza sulla politica internazionale del suo tempo, a cavallo tra 1400 e 1500, e per il suo ruolo cruciale nell’amministrazione dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo.

A 11 anni Mercurino perse sia il padre sia il nonno paterno. Contrasse quindi matrimonio verbale con Andreetta Avogadro, di alcuni anni più grande di lui. Dopo il matrimonio lasciò il paese natale per trasferirsi presso parenti giuristi. La convivenza con loro fu importante, giacché propiziò la formazione del futuro Cancelliere di Carlo V. Inizialmente venne affidato allo zio paterno Pietro di Gattinara, notaio di Vercelli nel cui studio lavorò 3 anni. Dopodiché lo troviamo a casa dello zio materno Bartolomeo Ranzo, giudice sempre a Vercelli. Lavorò con lui per due anni, svolgendo mansioni di suo procuratore e imparando moltissimo dai suoi consigli. Ma allo stesso tempo studiava da autodidatta, come lui stesso ricorda nell’Autobiografia: «si diede a leggere per conto suo e a imparare le Institutiones giustinianee e in breve tempo fu in grado di recitarne a memoria l’intero testo».

All’età di 25 anni decise improvvisamente di intraprendere gli studi di diritto all’università. Per mantenersi agli studi si servì della dote della moglie e si trasferì a Torino nel 1490. Giunto a Torino, fu accolto in casa di Giovanni di Gattinara, zio paterno, un altro giurista. Brillante negli studi, si addottorò in utroque iure nel 1493 e gli fu precocemente concessa la licenza per intraprendere la carriera legale.

Tra gli uomini maggiormente rilevanti nella politica del suo tempo, fu tenace sostenitore e consigliere di Carlo V, dapprima alle corti di Borgogna e Spagna, e poi come cancelliere dell’imperatore, perseguendo e promuovendo il suo ideale della “monarchia universale” di stampo neo-ghibellino.

Nell’ambito religioso, contribuì notevolmente a una mediazione nello scisma luterano con la Chiesa Cattolica. La sua influenza sull’imperatore Carlo V ebbe enorme rilevanza in particolar modo per aver riportato in vita un utopico e irrealizzabile disegno universalistico di accentramento del potere in Germania, che sognava di fare del nuovo impero un arbitro morale e politico supremo nei confronti di tutti i regni e principati d’Europa. Fin da giovane, Mercurino dimostrò una notevole intelligenza ed acume politico, tanto che presto si fece notare dai circoli di potere dell’epoca. Nel 1518, divenne consigliere di Carlo V, l’Imperatore del Sacro Romano Impero e uno dei sovrani più potenti del Cinquecento.

La sua abilità come diplomatico e la sua capacità di gestire situazioni complesse gli valsero una rapida ascesa all’interno dell’amministrazione imperiale. Nel 1522, Mercurino fu nominato Gran Cancelliere del Sacro Romano Impero, un incarico che gli conferì un’influenza straordinaria sulla politica internazionale dell’epoca. Durante il suo mandato, Arborio di Gattinara giocò un ruolo fondamentale nei trattati di pace e negli accordi politici che caratterizzarono l’Europa del Cinquecento. Mercurino Arborio di Gattinara, dopo aver fatto incoronare Carlo V a Bologna da Papa Clemente VII, morì a Innsbruck il 5 giugno 1530 mentre era in viaggio verso la Germania, dove andava a incontrare Martin Lutero. Seguendo le volontà testamentarie del Gran Cancelliere di Carlo V, il suo corpo venne sepolto ai piedi dell’altare maggiore della Chiesa Parrocchiale di San Pietro a Gattinara dove riposavano i suoi avi.


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